Eventi terroristici e sicurezza sul lavoro – quali misure di prevenzione

I tragici avvenimenti della scorsa settimana a Parigi, hanno scosso le coscienze del mondo in maniera indelebile. La barbarie di inaudita violenza e spietatezza ha sicuramente contribuito a destabilizzare la vita di tutti nel quotidiano, tanto nel vivere quanto nel lavorare.
 Quanto accaduto sicuramente avrà delle ripercussioni anche nel mondo del lavoro.

Se è vero come è vero, che il D.lgs 81/08 e le successive modificazioni ed integrazioni, ha sancito a pieno titolo come le norme di sicurezza sul lavoro si applichino a tutti i lavoratori a tutti i settori lavorativi ed a tutti i rischi non può passare inosservata una riflessione.

Innanzitutto quali sono le procedure che devono essere applicate nel caso in cui venga recapitato ovvero scoperto un pacco sospetto? Quali procedure da adottare nell’allertare i soccorsi?

La giurisprudenza prevenzionale, e non, ha da sempre posto l’attenzione sulle procedure come unico vero baluardo prevenzionale in grado di dare immediata attuazione alle più generali norme di prevenzione e protezione nei contesti lavorativi. Quali procedure quindi adottare. Tali prassi del resto, non è certo nuova in special modo nelle attività cosiddette “sensibili” al rischio attentati quali aeroporti, stazioni, porti ovvero punti di snodo in cui l’indice di affollamento appare significativo. Per non parlare poi delle testate giornalistico/televisive che da tempo hanno considerato questo rischio nel novero di quelli ai quali i lavoratori possono essere assoggettati. Non può, a nostro modo, esistere un piano di emergenza che non contempli questa malaugurata ipotesi

Ancora un riflessione appare, oltremodo, pertinente. Lo stress al quale i lavoratori sono sottoposti, in ordine alla presenza di detto rischio, non può non essere considerato. Riflessione che nasce dal colloquio con una cassiera di una nota catena multinazionale.“La paura di un attentato vive in noi e contribuisce a rendere il nostro lavoro psicologicamente più gravoso e pesante”

Il rischio rapina, in banca, è considerato e conseguentemente sono considerate misure preventive le azioni di formazione in tal senso su come gestire le situazioni di panico.

Del resto la tutela del lavoratore rappresenta anche questo.

Fabrizio BOTTINI